Repubblica creata da Napoleone dopo la campagna d'Italia nel
1797. Vinti Piemontesi e Austriaci, Napoleone occupò la Lombardia, si
impossessò di Bologna e Ferrara, e diede allora solida organizzazione
alle sue conquiste, formando la Repubblica
C. che comprendeva la
Lombardia fino all'Oglio, la Valtellina, Modena, Reggio, Massa e Carrara,
Bologna, Ferrara, la Romagna, le contee di Bormio e Chiavenna e i feudi svizzeri
di Chiavenna e di Maccagno, con capitale Milano. Fondata il 29 giugno 1797, fu
riconosciuta dall'Austria col trattato di Campoformio (ottobre 1797). Per quanto
dichiarata libera e indipendente, fu sempre in realtà dominata dalla
Francia. Era governata sulla base di una costituzione modellata su quella
francese del 1795, con alla testa un Gran Consiglio diviso in due collegi
(
seniores e iuniores) cui era affidato il potere legislativo, e un
Direttorio di cinque membri, con funzioni esecutive. Tornati gli Austriaci in
Italia, dopo la campagna del 1799, la R.C. crollò, per rinascere quando
Bonaparte, con la vittoria di Marengo (1800), ritornò padrone d'Italia.
Il 25 gennaio 1802, la Repubblica abbandonò il nome di
C. per
prendere quello di
italiana avendo Napoleone a presidente e F. Melzi
d'Eril a vice presidente. In seguito fu detta
Regno d'Italia, quando
(1804) la Repubblica francese si trasformò in Impero, con Napoleone a re
ed Eugenio Beauharnais a viceré. Cessò di esistere definitivamente
nel 1814.